martedì 11 febbraio 2014

La legge di Murphy in agricoltura: se sembra facile, tremate!

Testo sacro, consigliato!
Io sono quella dei libri, dei corsi, de "la teoria prima di tutto" e infine della pratica che non è MAI come me l'avevano raccontata al corso o come l'avevo letta sul libro. Ma MAI MAI MAI!!
Cioè, in realtà spesso la teoria è giusta, ma racconta un percorso fatto di numerosi passaggi, e sono quelli che non vengono come tu vorresti e come ti hanno insegnato i maestri! Nel mio caso, questa meravigliosa legge di Murphy si è rivelata in tutto il suo splendore nella nostra prima gestione della grassa, cioè quel fantastico fertilizzante e ammendante naturale che è la cacca delle mucche (o delle capre o degli equini) mescolato alla lettiera delle bestie (paglia, fondamentalmente).
Mentre lavoravamo per piantare le nostre prime verdure, disboscando, arando (la prima volta si deve arare per forza...poi non l'ho più fatto e vi spiegherò perché), io frequentavo un interessantissimo corso sull'agricoltura biologica e più lo frequentavo e più sentivo che mi stavo impadronendo dei segreti misterici che avrebbero fatto del mio campicello il giardino dell'Eden in Valle dei Mocheni. Tornavo a casa esaltata e impaziente, massacrando il Bauer con comizi monotematici sulle virtù del compostaggio e delle sinergie: a sentirmi parevo davvero un pozzo di scienza agricola, i segreti del bio nelle mie mani (ehm, testa?!?).
E finalmente il campo è pronto, è primavera, e si tratta di "nutrirlo". La grassa dei miei asini però non basta, è troppo fresca, di questo sono sicura, quindi mi procuro due trattori di letame da una piccola stalla vicina (quella dove compro il formaggio, e so come alimentano le mucche). Arrivano i trattori e io sono impazientissima di cominciare. E da qui il famoso primo principio dell' agricoltura: essere impazienti vi porterà SEMPRE a fare incredibili, enormi cretinate!
Insomma, mi faccio prendere (ma anche il Bauer, stavolta, eh?! Anche se a sua discolpa posso dire che non frequentava il corso), DEVO nutrire il mio campo, subito, adesso, immediatamente. Mi accorgo (lo ammetto) che il letame non è molto maturo (diciamo... fresco?) e una lucina di allarme si accende, ma io la ignoro, che vuoi che sia, dai! Il letame viene scaricato nel mezzo del campo e via di carriole. Per inciso: il campo nostro è in salita (come tutto qui, del resto... la discesa non c'è mai) e quindi immaginate la fatica immane di spandere due trattori di grassa a carriole su e giù per 1200 mt di campicello. Un massacro.Ma ahimè, mentre si compie questo massacro, il mio livello di adrenalina scende (adrenalina e fatica bestiale sono inversamente proporzionali) e mi assalgono i dubbi. E' troppo fresca? Sì, è troppo fresca, brucerà tutto...ma no, dai, va bene, mica ne metto tanta...però...e se mi brucia le piantine? Al corso l' avevano detto... insomma, mi attacco al telefono (come farei senza i miei amici consiglieri agricoltori dotati di cellulare?!? Sempre siate lodati) e mi viene detto, al di là di ogni dubbio, che DEVO LEVARE QUEL LETAME DAL CAMPO, pena la totale distruzione delle mie prime piantagioni! Panico: adesso devo dirlo al Bauer. Il Bauer che si è ciucciato i miei saccenti pippozzi su come si fa, perchè e percome!! Il Bauer sudato come un cavallo, contento perchè dopo ore di lavoro abbiamo quasi finito e può bersi la birretta...Vado in fondo al campo, il più lontana possibile, consapevole del fatto che ha una pala in mano, e gli strillo la dura e amara verità: ho sbagliato, dobbiamo levare tutto e ri-ammucchiarlo da una parte! Sono talmente abbattuta che anche lui viene mosso a pietà, ci facciamo coraggio a vicenda e ricominciamo a scarriolare (intanto i bambini sono in stato di semi-abbandono da ore...vabbè, crescono autonomi). Ad un certo punto il Bauer, esausto e stufo, esclama "cheppalle" e sbatte il badile su un cumulo di grassa, la quale (essendo fresca) schizza in alto, prendendolo in piena faccia! A quel punto sono scappata!
In conclusione:
-primo principio agricolo- abbiate pazienza, se non si può, non si può. La natura non si forza, mai!
-secondo principio agricolo- procuratevi letame di buona qualità (qualità= cosa mangiano le bestie) e MATURO. E' più facile trovarlo fresco, quindi se è di vacca, prendetelo in primavera per la primavera successiva e copritelo con paglia (puzza un pochino solo i primi giorni, poi non emana alcun odore, tranquilli). Meglio sarebbe, per chi può, avere a disposizione il letame dei propri animali. Maggiore è il controllo diretto di tutto il processo produttivo all'interno del maso, meglio è. Una volta era così, io cerco di fare così, ma questa è un'altra storia, che vi racconterò.
-terzo principio agricolo- sappiate che fare agricoltura significa aver a che fare con la cacca (tanta cacca) tutti i santi giorni, non tentate di rimuovere questo particolare se vi apprestate a fare questa scelta.
-quarto principio agricolo- sviluppate un forte senso dell' ironia e dell'autoironia (e fate in modo che anche i vostri familiari lo facciano). Aiuta molto, attraverserete momenti difficili!

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