lunedì 3 febbraio 2014

Il maso di montagna, questo sconosciuto...

Il Maso: cielo terso, cime innevate e tanta tanta salita!!
Mi è successo spesso in questi 12 anni, di dover spiegare che cosa è realmente un maso. In effetti io, essendo mio padre originario dell'Alto Adige/ Suedtirol, già sapevo cosa fosse un maso, ben prima di venirci ad abitare (ma quando mai?!?).
Il maso, in Trentino (Der Hof, in Alto Adige) è (era) la fattoria. Di solito era costituito da una casa principale e da vari annessi, in cui viveva la famiglia allargata del contadino. C'era la stalla, la porcilaia, il fienile, la busa della grassa (il buco per la cacca della vacca, insomma), il pollaio, la conigliera, un orto per la famiglia e i prati, importantissimi, per sfalciare l'erba che diventava fieno per l'inverno. Il maso era pensato per essere un'unità autosufficiente, dalla quale la famiglia traeva di che vivere...si fa per dire perché le storie di fame, miseria e freddo che ho sentito in questi anni, hanno fatto sì che io abbia smesso da mo' di aggirarmi bucolica decantando il "come si stava meglio"...
Altro mito da sfatare: in Trentino non c'è né c'è mai stato il cosiddetto "maso chiuso", ovvero quella legge per cui il maso veniva ereditato da uno solo dei figli, e gli altri o preti o suore o sposate o servi del fratello fortunato. Questo esiste solo in Alto Adige. Mi ricordo da impegnata studentessa di scienze politiche, le accese discussioni con mio padre: "è una vergogna medioevale", "che retrogradi" e via così. Adesso invece mi aggiro schiumante, invocando il maso chiuso come fosse una divinità salvifica a noi negata. Infatti uno dei problemi per gli agricoltori trentini è proprio l'infinita, esasperante parcellizzazione delle proprietà fondiarie. Roba che se becchi un terreno di 1000 mt quadrati di un solo proprietario, sei fortunato. E anche qui, cavolo: ma perchè nemmeno uno dei miei giovanili ragionamenti ideali regge alla prova della dura pratica???

Veniamo a noi. Il nostro maso era, udite udite, di un unico proprietario quando lo abbiamo comprato!! E, udite udite, un paio di terreni (piccini, eh?!) intorno erano di un altro unico proprietario...e quindi io che faccio? Prendo questo sputo di terreni e ci faccio nientepopodimeno che...UN'AZIENDA AGRICOLA! E per di più bio, e ancora peggio a 1000 metri (tanto per dire, l'anno scorso il 23 MAGGIO nevicava sui miei pomodori).
Sono superfici che, raccontate fuori dal Trentino fanno ridere (oddio, anche qui spesso sghignazzano assai), ma io tiro dritto. Per adesso, se i pochi ricavi mi ripagano le spese, mi ritengo fortunata.
E poi, la lezioncina dotta iniziale sul maso mica era casuale...l'idea di ricreare, almeno in parte, un'unità produttiva completa da cui la famiglia, la mia famiglia, tragga sostentamento, mi esalta!! Che ci posso fare?
Ma tra il dire e il fare...c'è di mezzo un blog!

4 commenti:

  1. Ma buongiorno ! Questa si che e` una buona idea! E ti ho ispirato lo sfondo per caso? Sono da oggi una tua fedele follower!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara. Mi hai ispirato qualcosa in più dello sfondo, a dir la verità. Ma urge meeting con pc, in cui mi svelerai i segreti più nascosti dei blog!!

      Elimina
  2. ...vediamo un po' se a forza di followarti mi convinci...magari oltre ai coniglietti allargo la fattoria...Però deve piovere molto, così ti dedichi parecchie ore al blog...
    Ciao Iaia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A parte che dei coniglietti non sapevo...che la pioggia non mi stia ispirando un bel post...sul meteo?!?

      Elimina