martedì 26 maggio 2015

Spiaggiamento biodinamico (molto bio, poco dinamico)!

Tempo di strapianti, di semine, di potature. Come ogni anno da quando ho frequentato il corso di biodinamica, parto con i buoni propositi: seguoilcalendario seguoilcalendario seguoilcalendario...
Poi però mi areno! Al momento, sto in questa fase di spiaggiamento biodinamico.
Rileggo gli appunti e mi sento inetta, impreparata, che sbaglio tutto. Parto, mi metto gli stivali, i guanti, prendo i semi e la zappetta, mi avvio verso il campo e...azz, non ho guardato il calendario. Torno giù, levo i guanti e gli stivali, riaccendo il pc, controllo sull'ottimo sito di Paolo Pistis (cioè colui che teneva il corso di due anni fa): miii, oggi non è giorno radici, e io che stavo per seminare le carote!! Vabbè, semino i fagioli, è giorno frutti. Torno fuori, mi rimetto stivali e guanti, mi avvio verso il campicello...comincia a diluviare! Segnale astrale o banale sfiga?

Passiamo alla gestione del cumulo. Io vorrei, giuro, fare il salsiccione lungo, e poi inserire i vari preparati, ma poi mi scontro con i grugniti del Bauer: ma dove lo mettiamo? come si fa che noi usiamo la grassa dei nostri asini? che è 'sta storia dei preparati? E credetemi se vi dico che con lui è meglio evitare discorsi sui pianeti...e poi quando, come, perchè....

Insomma, mi ritorna in mente una frase che Paolo Pistis ci ha detto al corso: la biodinamica, da soli, non si fa!
Dopo due anni di tentativi falliti, capisco perché: è un sistema complesso, molto articolato, che prevede un approfondimento di tipo filosofico e non solo tecnico. E mentre approfondisci, devi mettere in atto pratiche di cui non cogli appieno il senso (spesso senza l'"appieno"): lo fai due/tre volte, poi molli.

Però però, un'altra cosa avevo pensato durante il corso: che se i terreni gestiti con la biodinamica sono così vitali, sicuramente è per la cura estrema che questi agricoltori dedicano al terreno, all'humus. E io in fondo faccio lo stesso (cerco di farlo, almeno). Magari in modo meno strutturato, però io la mia terra me la curo, la tocco, la nutro, ogni singolo giorno. 
Rispettare l'humus, quel sottile strato di terra fertile (30 cm) che nutre il pianeta (altro che EXPO!!) è il contributo più importante che possiamo dare come agricoltori.

Quindi que viva la biodinamica, que viva l'agricoltura sinergica, que viva la permacultura!! Que viva qualunque tipo di pratica che ci fa mettere le mani in terra, tutti i giorni!


domenica 17 maggio 2015

Wwoof mon amour



Altri amici sono partiti, oggi. Ho appena letto quello che hanno scritto sul nostro "wwoofers journal" e mi sono commossa, ancora una volta. 
Aprire, anzi spalancare 4 anni fa le porte della nostra famiglia e del nostro piccolo maso ha cambiato la nostra vita completamente, e con un po' di orgoglio posso dire che ha cambiato un po' anche la vita dei nostri ospiti/wwoofers/amici.
Ogni volta che arriva qualcuno, si scatenano nuove energie, nuove prospettive, allegria e motivazioni.
E' come vedersi in uno specchio: l'abitudine alla propria vita quotidiana a volte la fa sembrare banale e un po' faticosa, ma quando qualcuno di "estraneo" la condivide con te, ti rendi conto di nuovo di quanto speciale e affascinante sia.

E i bambini!! E' uno spettacolo vederli accogliere sempre nuove persone, completamente aperti a qualunque lingua, colore, abitudine, cibo, religione.
Abbiamo festeggiato Sukkoth e You Kippur, fatto la colazione americana e canadese, ascoltato di viaggi in tutto il mondo, imparato a dire buon appetito in mille lingue...

E mi viene tristezza quando qualcuno mi chiede se non ho paura, se mi fido, se non mi scoccia avere estranei che girano per casa. Io ho paura solo di due cose: dell'ignoranza e della grettezza. Perché sono le madri del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura.

Uno dei nostri wwoofers (che, per inciso, tornerà quest'estate e starà con noi 3 mesi) appena arrivato ci ha regalato un quadretto con su scritto:
THERE ARE NO STRANGERS, ONLY FRIENDS WHO HAVE NEVER MET
 (non esistono estranei, solo amici che non abbiamo ancora incontrato)

Ecco, questo è il wwoof, e questa è la vita, per noi.