sabato 28 febbraio 2015

Imprenditoria agricola. Il vero problema? Il bagno!

Oggi uso il blog per quello che dovrebbe servire: MI SFOGO!!

Il titolo ovviamente è un paradosso, ma descrive in sintesi la pura verità, e ogni contadino che abbia provato a proporre qualche attività collaterale all'agricoltura pura e semplice lo sa! Per fare qualunque cosa devi avere un bagno dedicato! Un cesso, proprio! E non ne basta uno per tutte le attività che vorresti intraprendere...no! Ce ne vuole uno per ogni cosa. Quello di casa tua non va bene, perché la legge dà per scontato che tu sia uno zozzone e non lo pulisca mai!

Vuoi coltivare erbe officinali e vendere i sacchettini di origano essiccato? Prima di tutto, costruisci un bagno!
Vuoi ospitare per qualche ora famiglie interessate a come produci i tuoi ortaggi, a come tieni i tuoi animali, magari ad imparare qualcosa di utile da fare a casa? Ci vuole il bagno (ma non quello delle officinali, eh! Un altro!).
Vuoi fare il pane con i tuoi cereali e venderlo ad un piccolo gruppo di famiglie? Un altro bagno! 

Ovviamente i sanitari sono solo il paradigma delle difficoltà burocratiche e delle richieste strutturali richieste ad un contadino per proporre qualcosa di nuovo. Ogni volta che uno di noi ha un'idea sbatte la faccia contro un muro alto e invalicabile di impedimenti burocratici, di leggi, leggine, normative, regolamenti. 
Sono solo 3 anni che ho aperto l'azienda agricola, eppure ho già introiettato un atteggiamento sconsolato: ogni volta che mi viene un'idea o che qualcuno mi propone qualcosa, il primo pensiero è: "Sì, vabbè, bella idea, ma sarà irrealizzabile...di sicuro ci vuole un bagno!"!

Perché le richieste strutturali non sono proporzionali alle dimensioni della realtà agricola? Perché chi al massimo fa qualche attività di contorno deve avere gli stessi adempimenti burocratici e strutturali di un'azienda che magari ospita 70 scolaresche all'anno? Perché chi fa il pane per 5 famiglie, deve avere un laboratorio come quello del Sosi?

E la conseguenza? La conseguenza è che le realtà piccole/piccolissime chiudono. In una terra, il Trentino, dove sono i piccoli che garantirebbero la manutenzione degli appezzamenti microscopici in cui è suddivisa la maggior parte del territorio. In una terra dove la manutenzione agricola è fondamentale per la sicurezza, dove il turista viene proprio per godere del paesaggio agricolo di montagna, dove i prodotti genuini e tradizionali dovrebbero essere il fiore all'occhiello. Sì, fatti nella cucina del maso, nel forno del maso, nel vòlto del maso! 

Ma no! L'importante è che ci sia un cesso apposito...





lunedì 2 febbraio 2015

Goodbye goats...welcome sheeps!

Già, è il momento di fare outing: abbiamo venduto le nostre capre! Che vi devo dire...non è che questo è uno di quei blog "guardate come sono ganza, a me mi riesce tutto e a voi no!". Le capre NON MI RIESCONO! Io le amo, mi piacciono un sacco, mi piace quando partoriscono, mi piace mungerle, mi piace fare il formaggio...il problema è che forse IO non piaccio a tutte queste cose. Un amore non corrisposto, insomma. 
I parti: non è vero che fanno da sole, che la Natura è buona e bella e che noi dobbiamo solo stare a guardare il miracolo che si compie...Balla colossale! Se state a guardare, il capretto è capace di morire. Dovete essere lì, con un asciugamano (e un phon) e asciugarlo: fa freddo a febbraio!
Mungere: è bellissimo, ma le mie capre erano un po' "stitiche" di latte, o forse io non ho mai veramente imparato come far venire quelle belle litrate che vedevo dai colleghi. E comunque, non potete immaginare la frustrazione quando con una zoccolata rovesciano il bricco pieno.
Formaggio: BUONO, e che super soddisfazione mettere in tavola una cosa così complessa, che hai fatto tu, dall'inizio alla fine. Ma...se non hai il posto giusto dove conservarlo, ti capita di dover buttare via 6 o 7 forme che cominciano a camminare da sole.

Insomma, ad un certo punto mi sono accorta che:
1- solo loro mi davano da lavorare quanto tutto il resto del Maso messo assieme
2- i momenti di frustrazione e sconforto erano nettamente di più di quelli di gioia bucolica
3- last but not least...il Bauer ha stappato un Ferrari quando le abbiamo vendute! Non le ha mai sopportate, diciamolo. 

Chi ha un'azienda agricola o comunque vive in campagna (e di campagna) lo sa: spesso le cose "non vengono". Per esperienza mi verrebbe da dire: soprattutto con gli animali. 
Ci vuole umiltà, e io forse ho ritardato la decisione perché mi sembrava di fallire, di non essere sufficientemente forte/brava/ganza per gestire 4 capre in croce. 

E in ogni caso, tanto per rallegrare la altrimenti piatta vita al Maso, abbiamo comprato due belle pecore che:
-non saltano
-non fanno latte
-faranno tanta bella lanona grigia!!

A breve le presentazioni...