venerdì 14 febbraio 2014

Io e l'uovo, voi e l'uovo e un bel po' di galline infelici!

Enrique Cagafuego il gallo supervisiona l'harem...
Faccio subito una doverosa premessa: io le galline non le amo per nulla. Sono totalmente anarchiche, volano (volano? ma come? io avevo visto "Galline in fuga" e lì il problema era imparare a volare...com'è che le mie volano???) sempre fuori dal recinto, adorano stare ore e ore sulla mia terrazza a cacare ovunque, vanno a fare le uova in posti assurdi organizzando per noi (lo fanno apposta) cacce al tesoro infinite (la prima volta è divertente, la decima cominci a pensare che in fondo, un buon brodo di gallina...) e soprattutto...vanno a razzolare sui miei cumuli sinergici adorati e sudatissimi!
Detto tutto questo, se mi chiedete quale animale da fattoria dovrebbe ASSOLUTAMENTE ritornare ad abitare con noi, senza dubbio io vi direi: la gallina!
Sono state il primo animale (al netto di cani e gatti) che abbiamo preso al maso (ancor prima che diventassimo i potenti latifondisti che siamo adesso...) e mai mai potrei fare a meno di loro.
Perché le galline fanno le uova! E le uova sono buone, servono per fare i dolci, la pasta, le creme, l'uovo sodo!
Frescheggiare sul patio
E soprattutto, gli allevamenti industriali per la produzione di uova sono quanto di più cruento, malsanoinfame ci sia nel campo della produzione di cibo! Non che gli allevamenti industriali in genere siano esempi di fulgida umanità, ma sulle galline abbiamo esercitato forme di tortura direi "raffinate"!
 Per stomaci forti, consiglio la visione di questo filmato. E' stato girato un paio di anni fa da un gruppo animalista. E' molto ben fatto e documentato, non è ideologico, si limita a farci vedere come vengono allevate le galline a livello industriale. E non si tratta, in questo caso, di decidere di comprare biologico: comunque, anche se viene loro dato un po' più di spazio, il mangime è bio e dovrebbero (sottolineo il condizionale) stare all'aperto almeno un terzo della loro vita, è proprio l'industrializzazione della gallina che non va bene. Chiunque abbia osservato come si comporta in natura si rende conto della tortura indicibile che infliggiamo loro, per avere nei supermercati quantità inutili di uova a costi ridicoli.
E, opinione personale, trovo veramente inutili e pretestuosi i dibattiti sul valore alimentare più o meno alto delle uova bio, o del contadino, o allevate a terra rispetto a quelle super-industriali! Chissenefrega! Dovrebbe bastarci la visione di un allevamento intensivo di galline per decidere cosa comprare o dove.
E quindi, alla fine del lungo pippozzo polemico (quando parto, non mi tengo, si sa), eccovi le perle di saggezza di oggi:
-Perla n.1: se avete un giardino, mica serve un parco naturale, prendetevi un paio di galline (una sola no, che le vien la tristezza). Su internet trovate piccoli pollai domestici molto carini, da cui, mi raccomando, dovete però farle uscire ogni tanto (altrimenti siamo daccapo). Per alimentarle, a livello domestico, io consiglio un po' di mangime biologico, ma soprattutto sono un ottimo composter: i vostri avanzi le faranno felici! E la loro cacchetta sarà un ottimo compost per il vostro orto...ma che volete di più?
-Perla n.2: se proprio non ve la sentite, non avete lo spazio, sentite la Mrs Tweedy che è in voi un po' troppo invadente, allora non c'è dubbio: comprate le uova al mercato contadino più vicino! C'è sempre qualcuno che ha le uova e sono piuttosto sicura che siano uova di galline anarchiche.
-Perla n.3: e qui faccio pubblicità progresso (insomma il blog è mio e faccio pubblicità alle persone che decido io, che conosco, di cui mi fido)...le uova del Maso al Sole di Civezzano sono buone, biologiche (tendenti al biodinamico) ed è una donna che se ne occupa (Stefania)...anche qui, ma che volete di più?

(Piccola nota matematica in chiusura: non vi lamentate del prezzo un po' più alto. Siamo ragionevoli: anche se spendete 1 euro in più per una confezione di uova, sono, considerando un consumo esagerato, 4 euro in più al mese...non vorrei essere banale, ma riflettiamo a quanto siamo disposti a spendere per cose un po' meno importanti del cibo!)


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