sabato 30 agosto 2014

I gatti al maso

La piccola GOLLUM cerca casa
Credo sia difficile trovare una blogger che gestisce peggio il blog!!
Sono 2 mesi che non scrivo...e lo faccio ora per un bieco bisogno personale, ovvero...dare via la meravigliosa gattina che vedete nella foto.
Ma c'è di peggio: la mamma della gattina suddetta è di nuovo incinta!! Scostumata!! Non ti puoi distrarre un attimo che già vaga per gli altri masi dei dintorni in cerca di compagnie galanti!
Prometto solennemente che appena ha partorito e allattato, la faccio sterilizzare. Giuro!
Il fatto è che qui abbiamo già 3 gatte, e per i nostri fabbisogni affettivi e "di caccia" sono più che sufficienti.

Il gatto al maso ha una funzione fondamentale: tenere sotto controllo la natalità dei roditori (per dirla con un eufemismo, in realtà si può parlare tranquillamente di omicidi di massa...in estate i topini e i ghiri dei dintorni non hanno scampo).
Lo so, messa così è brutale. Ma dovete capire che casa nostra sarebbe potenzialmente il paradiso del ratto: mangimi di ogni tipo (per di più BIO), pane secco per le galline, compost fresco come piscina scoperta, buchi e fessure, fieno e paglia per comodo giaciglio...insomma, il Bengodi!
E quindi ci vuole un piccolo esercito felino a difesa dei Bastioni. Le ragazze fanno egregiamente il loro dovere e in cambio ricevono crocchette e carezze. Oltre a condurre una vera vita felina che si rispetti.

E quindi, direte voi, perchè non tenerne una quarta? Che differenza farà mai?
Il problema è che le nostre gatte sono moooolto affettuose, moooolto golose e moooolto viziate: una via di mezzo tra selvatico e domestico LETALE!
Fatto il loro selvatico dovere, infatti, assediano domesticamente la casa: appena uno apre una porta, una finestra, uno spiraglio, ZAC!! sgattaiolano (già...) dentro come fulmini, rubano un pezzo di pane dal tavolo e si cacciano nei letti!! 
E' una lotta senza quartiere: io le vorrei fuori, libere e selvagge, al massimo in garage...ma sono troppo furbe. 

In sintesi: fino a 3, riesco a transennarle...se aumentano, ci trasferiamo noi in garage e loro nei letti!

Detto tutto ciò, Gollum cerca casa. Ma non una casa qualsiasi. E' una gattina fantastica e merita affetto, coccole, cure e una vita lunga, sana e bella. 
Ecco, aspetto candidature!

sabato 12 luglio 2014

Buoni propositi e tendenze omicide...

Periodo faticoso, per molte ragioni. 
Una di queste è che le capre hanno, ahimè, scoperto il campo!
Della serie: siamo capre, mica sceme!
Spiego: una delle cose che mi piace di  più è portare le mie capre al pascolo nel bosco. E' il lavoro più bello che c'è: non fai nulla, stai lì e pensi, se vuoi al limite leggi, se sei con qualcuno chiacchieri, ma in fondo quello che fai è rilassarti. E non ti senti in colpa come quando stai spaparanzata sulla sdraio. Perché in effetti STAI FACENDO QUALCOSA. Capisco perché la vita del pastore, anche se durissima, abbia i suoi lati positivi.
Fino ad una settimana fa, tutto bene. Aspettavo con ansia i momenti liberi da dedicare a questa attività. Per andare nel bosco però dobbiamo passare sopra il campo delle verdure...e le ragazze non ci hanno messo molto a capire che le biete sono meglio delle foglie di acacia. Ieri addirittura le ho trascinate su al guinzaglio (sì, avete capito bene), ma appena mollate nel bosco...zac! Via di corsa nel campo.
Ora, ieri era una di quelle giornate di lavoro duro: il venerdì è sempre parecchio stancante. Di tutto avevo bisogno tranne che di passare un'ora e mezza a rincorrere 6 capre su e giù per il mio campo, bestemmiando sudata, stanca, sporca e scoraggiata. Appena recuperate e messe in guardina, ho decretato: basta, le vendo! Ma chi me lo fa fare di tenere sei belve che mi costano più fatica di tutto il resto messo insieme, che mi impediscono di andare in vacanza, che mi spaccano i recinti, che saltano le reti...per due formaggette (buonine, eh!?) che se la temperatura sale troppo le devo buttare?!? Le vendo!!
Poi, alle 9 ero a letto, ci ho dormito sopra. Il dubbio ce l'ho sempre, il mio mantra resta "lavoro e risultato devono essere misurabili almeno con la stessa unità di misura": se mi spacco la schiena il risultato deve essere apprezzabile.
Però, dopo un buon sonno, PINTEREST (il social più bello che c'è) mi è venuto in soccorso con questo bel promemoria steineriano del sabato. Soprattutto la prima parte: devo imparare a gestire i miei pensieri, a separare l'essenziale dal non-essenziale, l'eterno dal transitorio, la verità dalla mera opinione. Ho ereditato da mio padre l'istinto a lanciarmi, sopraffatta dai miei umori, in più sono femmina...la tendenza omicida è dietro l'angolo!! Per fortuna (per le capre) che sono vegetariana, sennò ieri ne facevo luganeghe a mani nude.

Adesso quindi un bel respiro, una bella riflessione rilassata, senza escludere nulla, ma ricacciamo indietro il serial killer caprino che alberga in noi!

Buon week-end!

PS Ehm, se qualcuno vuole una capra, è il momento giusto per gli affari....

giovedì 19 giugno 2014

Post Trigonella/ I "Chicchini" (ovvero muesli) del Mas del Saro are back!

Circa un anno fa, in uno dei miei raptus alimentar-moralizzatori, avevo bandito dalla nostra dispensa i mitici "Chicchini". Al Maso chiamiamo così muesli, corn flakes e qualunque cosa si metta nel latte o nello yogurt. Questo nome è rimasto nel gergo familiare da quando il piccolo Bauer era davvero piccolo e li chiamava così.
La fatwa si era abbattuta su di loro per una serie di ragioni, alcune nobili, altre un po' meno. Vado ad illustrare le ragioni della sentenza:
1-costano un botto!! Non parlo di quelli sotto-sotto-marca (il mangime bio che do alle mie capre è migliore), ma di quelli medio livello. E, tanto per non passare per allezzita (termine strettamente pisano per dire "tirchia"), faccio presente che il piccolo Bauer ne fa fuori un pacco a colazione.
2-sono pieni zeppi di zucchero che serve a dare sapore ad ingredienti scarsi e dunque insipidi.
3-in casa c'è sempre pane fresco, quindi direi che pane e marmellata (anche a vagoni) vanno benissimo.
4-la fatwa segue quella sul latte, e i chicchini nel tè fanno schifo!
Poi però al Maso è arrivata J., con le sue colazioni a base di frutta, yogurt e...chicchini! E i bimbi, che lo yogurt proposto dalla mamma lo schifavano per principio, hanno cominciato a voler fare colazione solo con queste cose. 
E J. mi ha insegnato a fare i chicchini in casa
Naturalmente mi sono subito esaltata e ho iniziato una super produzione. Rischio in agguato per chi ha più di un figlio: che ognuno reclami i chicchini customised (cioè: a ognuno ingredienti diversi)!! Un incubo...

Ecco dunque la ricetta, sono facilissimi, veloci e si conservano a lungo.

Ingredienti
Ingredienti:
-fiocchi di qualunque cosa 3 tazze (io preferisco l'avena, in quanto buona fonte di proteine...ed essendo vegetariani...ma ci sono di orzo, di farro e se siete fortunati possessori di un mulino che schiaccia i cereali, beati voi!);
-miele (tipo millefiori o comunque uno dal sapore delicato) mezza tazza. Potete usare anche lo sciroppo di agave o lo sciroppo di acero, se li avete;
- mezza tazza di cocco grattugiato (se vi piace);
-mezza tazza di noci, mandorle, nocciole, semini vari (semi di zucca, di girasole, di lino...che vi fanno bene);
-uvette e frutta disidratata varia.

Come si fa:
tritare grossolanamente al coltello semi, noci, mandorle ecc.
Mescolare tutti gli ingredienti in una grande ciotola. Il mix sarà appiccicoso.
Stendere il mix su una teglia ricoperta di carta da forno, in uno strato sottile, in modo che si asciughi più facilmente.
Metterlo nel forno preriscaldato a 100° per 15/20 min. Dare una mescolata e infornare di nuovo per 15 min. Deve imbiondire.
Dopo la cottura potrete aggiungere frutta disidratata a piacimento (non va cotta altrimenti diventa secca).
Se poi siete in calo di zuccheri grave e certificato, potete aggiungere pezzetti di cioccolata dell'Uovo di Pasqua (tanto lo so che ce l'avete ancora!). 
Fare raffreddare bene (diventa croccante solo quando è freddo) e conservare in barattoli di vetro.
Uno per membro della famiglia, naturalmente!!
la piccola Bauerin e il suo libretto di ricette!


venerdì 13 giugno 2014

Trigonella: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo...insieme!

Vea-Az. agricola biologica Mas del Saro
Mob: 0039- 342-7264291
Eccoci qui, a svelare l'arcano. Dedico un post a TRIGONELLA
E d'ora in avanti alternerò i post Maso/Trigonella, perché le due cose corrispondono solo in parte.

Vea (io), Paola e Daniela: tre amiche, tre appassionate di quello che fanno, tre mamme. 
Anni di lavoro insieme, di intraprese, di vacanze, di risate, di arrabbiature. E' giunto il momento di dare una forma a questo sodalizio che è nato da sé, senza che quasi ce ne accorgessimo.
E la forma che abbiamo scelto è proprio TRIGONELLA.

TRIGONELLA sarà il contenitore attraverso cui proporremo le nostre attività: a volte insieme, a volte separatamente. Perché ognuna di noi ha una sua specifica professionalità da trasmettere e perché le cose che tutte e tre possiamo insegnare e condividere con voi fanno parte di un' unica visione del mondo, della vita.
Paola-Accompagnatore di Territorio del
Trentino-
Mob: 0039-333-4861088
Il nostro pensiero di fondo è che abbiamo bisogno di rallentare, tutti. Abbiamo bisogno di usare le mani, i piedi, gli occhi, il naso, la bocca per quello che ci sono stati dati. Abbiamo bisogno di riprenderci, grandi e piccini, quello che ci spetta: cibo sano, natura pulita, belle cose fatte da noi. 
Noi un po' l'abbiamo fatto, lo facciamo quotidianamente insieme alle nostre famiglie: a volte ci riesce, a volte falliamo. Ma negli anni ci siamo accorte di quanto paghi e di quanto sia in realtà semplice. Basta un dettaglio, un tocco, un' attenzione nuova.

E quindi, ci presentiamo!

Io (Vea): contadina self-made in progress, autoproduttrice, un po' polemica, entusiasta, chiacchierona, a volte stanca.
Sarà mio tutto ciò che riguarda la terra, l'orto, il cibo autoprodotto, il Maso, il piccolo allevamento ad uso familiare, l'autosussistenza familiare.
Paola: vulcanica! Accompagnatore di territorio del Trentino, dottore forestale, comunicatrice nata, lavoratrice indefessa, creatura del bosco da sempre, appassionata e appassionante, grande esperienza di divulgazione per grandi e piccini.
Sarà suo tutto quello che ha a che fare con il selvaggio, il bosco, gli animali, la montagna, fiori e piante. 
Daniela: dolce, silenziosa, paziente, quasi zen... gestisce un meraviglioso B&B di Qualità  in Valle, ha lavorato per anni come grafica pubblicitaria e ancora lo fa, se il progetto le piace.
Daniela-gestore di b&b/grafica
Sarà suo tutto quello che riguarda l'aspetto artistico, soprattutto la lavorazione della lana, per la quale ha una grande passione. Gli oggetti che crea non sono solo belli in sé, hanno la grande dote di donare calore e atmosfera agli ambienti.

E dunque...

- AI CURIOSI, ALLE FAMIGLIE, AI SINGLE, ALLE COPPIE, AI PASSANTI, AI RITORNANTI, A TUTTI offriamo:

-la cucina del Maso, dove, fra una chiacchiera, una risata e una tisana, riappropriarsi delle antiche pratiche di autoproduzione, fra campo, stalla e focolare;

-passeggiate a ritmo lento, salite e discese mochene, alla scoperta del segreto che la montagna custodisce nei suoi boschi e torrenti;

-il calore della lana e del feltro, il profumo degli aghi di abete e delle spezie, l'Avvento e i suoi ritmi, per ricreare con le proprie mani atmosfere antiche.

AI BAMBINI E ALLE MAESTRE offriamo:

-laboratori, passeggiate, contatto con gli animali, giochi, risate e silenzi, sempre accompagnati da "Mamma Natura". Non avremo paura di sporcarci giocando con l'acqua e la terra, ascoltando il soffio del vento e i sussurri del bosco, di fare le "cose dei grandi" e di annusare il profumo della lana, di fare domande e di andare insieme in cerca delle risposte, di giocare, di ridere, di stupirci per le meraviglie del mondo e di quello che sapremo fare noi;
-atmosfere curate, bellezza, tranquillità, condivisione di ogni momento dell'esperienza.

Eccoci!
A breve, brevissimo, il calendario con i nostri appuntamenti.








martedì 10 giugno 2014

Fieno: niente eroi morti!

Eccomi qua, reduce semi viva da una 5 giorni di fieno 24h.
Si impone un post.
Riassumo le fasi che abbiamo attraversato in questi anni, tanto per dimostrare che non si parla a vanvera (e vi segnalo questo bellissimo festival che si terrà in settembre).

FASE 1: facciamo il fieno, romanticamente, senza uno straccio di macchinario, senza chiedere aiuto a nessuno, senza farci sfuggire un lamento. Insomma, se lo facevano i nonni, perché noi no?

FASE 2: appurato che per tagliare tutto a falce (cosa che il Bauer eroicamente ha fatto 3 anni fa) ci volevano tutti i giorni di ferie maturati al lavoro vero (più qualcuno di malattia per riprendersi) e dopo aver buttato tutto il fieno lasciato marcire sul campo senza sapere dove ficcarlo (non imballato occupa 10 volte lo spazio), abbiamo comprato una bella falciatrice. Adesso sì che si ragiona!

FASE 3: appurato che se non lo imballiamo non sappiamo dove metterlo (e per la verità anche imballato ce lo facciamo "ospitare" dai parenti), impietosiamo un signore con trattore e imballatrice che viene e ci fa le ballette. Questo però dopo giorni di fatica immane, a girarlo perché si secchi bene, a "andonarlo" per l'imballatrice (termine locale per dire: fare dei lunghi salsiccioni di fieno), a bestemmiare, a farsi venire colpi di calore, a lottare contro il tempo perché arrivano il temporale e la grandine giù da Palù, a sfruttare biecamente qualche stolto amico che così, senza sapere a cosa va incontro, chiede "ma vi do una mano?"...

Io a questo punto sarei giunta alla FASE 4  e cioè: l'anno prossimo pago qualcuno che abbia tutti i mezzi adatti (trattore e annessi e connessi) e glie lo faccio fare a lui!!

Perché nella 4 giorni di fieno si esplica davanti a me in maniera chiara e luminosa il principio che mi deve ispirare ogni giorno, ogni minuto di lavoro: giusto equilibrio fra fatica e risultato. 
Mica devo fare il museo etnografico vivente, o no?!? Cioè: io ci tengo ad avere il MIO fieno, che viene da un prato che ho curato io, ma ho capito finalmente che non è che se io ci rimetto la salute poi il fieno è più buono e le capre fanno più latte! Anzi: mi girano talmente dalla fatica che mi prende un odio irrazionale per asini, capre e cavoli, e questo...NON va bene!

E poi, come saggiamente ricorda un amico, una volta d'estate solo il fieno facevano. Pian piano, un pezzetto alla volta. Ci racconta che suo zio solo questo faceva tutta l'estate, poi, quando era troppo caldo, si metteva sotto un larice e riposava. E' morto a 84 anni! 
Che c'avesse ragione lui?!?


sabato 31 maggio 2014

Esperimenti alimentari...nostro malgrado!

Nuovi arrivati (e vecchie conoscenze) nella dispensa del maso
Il maso è un porto di mare. Così ci piace, così lo vogliamo. Accogliamo persone da tutto il mondo (date un'occhiata, questa associazione mondiale è una delle cose più utili, belle, interessanti che siano state sviluppate negli ultimi 20 anni!!) ed ogni volta è una valanga di emozioni, esperienze, conoscenze, lingue, storie, destini che si riversa su di noi (e, temo, noi ci riversiamo su di loro). E io qualche volta vengo travolta: come sempre mi entusiasmo. Gli altri a me piacciono! Quasi sempre! D'istinto! E dagli altri mi piace imparare cose nuove, provarle, vedere se vanno bene anche per me. Ogni volta che qualcuno se ne va dal maso, che ci sia stato tanto o poco, ci ritroviamo cambiati: a volte poco, a volte tanto cambiati. Ma non pensate a cambiamenti particolarmente mistici e profondi, siamo gente pratica e di montagna, ci garba il concreto. Soprattutto ci garba mangiare!! Mangiare bene e mangiare sano. La scelta vegetariana viene da lì: e da quando non mangiamo più carne stiamo meglio e mangiamo meglio.

Tre settimane fa ha attraccato al maso la barchetta di J. (ecco il suo fantastico blog): donna incredibile, trasversale, dalle mille doti (i difetti? Boh?!? talmente nascosti che io non li trovo). Soprattutto GRAN CUOCA!! All'inizio eravamo tutti scettici, o meglio: il Bauer era scettico!! Adesso via, viene un'Olandese a cucinare!! ma che scherzi?!?
Lei non ha imposto nulla, pian piano ha preso possesso dei fornelli (complice una sua intolleranza alimentare) e nel maso si sono magicamente sprigionati odori d'oriente, il Giappone, la Thailandia, l'India, il Mediterraneo. Cardamomo, coriandolo, cannella e pepe...Thaina, yogurt, frutta secca, avocado...peperoncino, aglio...farina di canapa, quinoa, miglio, grano saraceno...la sua storia, i suoi viaggi, la sua cultura portate in tavola (quasi) ogni sera. Con semplicità: non è che passa ore e ore in cucina. In mezz'ora allestisce manicaretti leggeri e profumati. E sento una qualche continuità olfattiva con la terra d'Israele...e mi torna la nostalgia (ma questa è un'altra storia, forse, o forse no)...

E io mi sono accorta che sono tre settimane (TRE!!) che non mangiamo pasta!!
Mai stati grandi pastari, però insomma, quando hai fretta che fai? Un bel piatto di pasta e rizzati (si dice a Pisa)! 
E invece...invece adesso quando ho fretta affetto le zucchine con lo sbuccia patate, le salto in olio e aglio, ci spruzzo il limone; mescolo un po' di thaina con acqua e limone, ci poccio le carote, friggo le melanzane e me le mangio sul pane con pomodorini e cetrioli; cuocio il riso con le lenticchie e il coriandolo e ci metto sopra le cipolle soffritte in olio. E metto semini oleosi e frutta secca in ogni dove.

E fine dell'abbiocco post-prandiale!! Che fosse la pasta?!?

PS Messaggio per la Nonnadicittà: adesso manco la pasta ti facciamo più! Erba e semini!!

domenica 18 maggio 2014

Non si munge alle 11 del mattino, sappiatelo!

Prima di leggere questo post, guardatevi questo video, perchè è di questo video che parlerò.
Ricevo la solita newsletter dall'Associazione Gallo Rosso, che raccoglie tutti gli agritur dell'Alto Adige. Per inciso: la ricevo perché ci vado spesso in vacanza (lo so, rasento la malattia mentale: vivo in un maso e ci vado pure in vacanza...), quindi nessuno può tacciarmi di "antialtoadigismo", tanto più che non perdo occasione per lodare le superiori capacità agricol-turistiche dei nostri vicini! Mi sembra sempre tutto più bello, più pulito, più fatto bene, più tradizionale, più più più...
Però stavolta mi hanno fatta saltare sulla sedia!
Ora, io capisco benissimo l'esigenza di vendere un prodotto, nello specifico una vacanza in un maso di montagna. Capisco che se ne debbano esaltare gli aspetti "bucolici" e non pretendo che in una pubblicità si mostrino stivali merdosi, sudore, grandine estiva e mucche scalcianti...ci mancherebbe! Però in questo video si va oltre, sembra la pubblicità del Mulino Bianco: la chicca è il bambino che accarezza la gallina...ma scherziamo? Non c'è animale meno "coccoloso" della gallina (ci avranno messo mezz'ora a prenderla, e certo non sarà stata felice del trattamento: mica è un gattino!). E il contadino ridente che munge a due mani alle 11 del mattino (ovviamente orario compatibile con il risveglio e la colazione da grande obeso del turista di turno)? Ne vogliamo parlare? E il latte candido e puro che sprizza nel secchio...il latte non è mai candido e puro quando sprizza nel secchio, vi assicuro, e comunque io le mie capre le dovrei drogare per mungere a quel modo!!
Ripeto: LO SO che andare in vacanza in un maso evoca certe visioni e spesso sono anche vere, ma mi sta un po' sullo stomaco che per invogliare le persone a provare un'esperienza nuova e arricchente come passare un po' di tempo in un maso, si debba fare ricorso alle più trite immagini da Disneyworld. Ci mancava il Bambi che ti mangia l'erbetta dalle mani!

E qui scatta l'appello ai lettori-registi del mio blog (che in un delirio di potenza immagino numerosissimi!!): prendete la vostra macchina da presa (si chiama ancora così? O usate l'i-phone come me?) e venite a fare il contro-video. Offro vitto, alloggio e la trama del videino! Facciamo sapere al mondo la verità, basta con le esili contadine che svolazzano fra le piante officinali! Basta con le mucche imbalsamate! E se volete veder mungere, vi dovete alzare alle 5 (vabbè, da me no, perchè sono pigra...)!

PS: si intuisce che esco da una massacrante settimana di strapianti nel campo?