martedì 10 giugno 2014

Fieno: niente eroi morti!

Eccomi qua, reduce semi viva da una 5 giorni di fieno 24h.
Si impone un post.
Riassumo le fasi che abbiamo attraversato in questi anni, tanto per dimostrare che non si parla a vanvera (e vi segnalo questo bellissimo festival che si terrà in settembre).

FASE 1: facciamo il fieno, romanticamente, senza uno straccio di macchinario, senza chiedere aiuto a nessuno, senza farci sfuggire un lamento. Insomma, se lo facevano i nonni, perché noi no?

FASE 2: appurato che per tagliare tutto a falce (cosa che il Bauer eroicamente ha fatto 3 anni fa) ci volevano tutti i giorni di ferie maturati al lavoro vero (più qualcuno di malattia per riprendersi) e dopo aver buttato tutto il fieno lasciato marcire sul campo senza sapere dove ficcarlo (non imballato occupa 10 volte lo spazio), abbiamo comprato una bella falciatrice. Adesso sì che si ragiona!

FASE 3: appurato che se non lo imballiamo non sappiamo dove metterlo (e per la verità anche imballato ce lo facciamo "ospitare" dai parenti), impietosiamo un signore con trattore e imballatrice che viene e ci fa le ballette. Questo però dopo giorni di fatica immane, a girarlo perché si secchi bene, a "andonarlo" per l'imballatrice (termine locale per dire: fare dei lunghi salsiccioni di fieno), a bestemmiare, a farsi venire colpi di calore, a lottare contro il tempo perché arrivano il temporale e la grandine giù da Palù, a sfruttare biecamente qualche stolto amico che così, senza sapere a cosa va incontro, chiede "ma vi do una mano?"...

Io a questo punto sarei giunta alla FASE 4  e cioè: l'anno prossimo pago qualcuno che abbia tutti i mezzi adatti (trattore e annessi e connessi) e glie lo faccio fare a lui!!

Perché nella 4 giorni di fieno si esplica davanti a me in maniera chiara e luminosa il principio che mi deve ispirare ogni giorno, ogni minuto di lavoro: giusto equilibrio fra fatica e risultato. 
Mica devo fare il museo etnografico vivente, o no?!? Cioè: io ci tengo ad avere il MIO fieno, che viene da un prato che ho curato io, ma ho capito finalmente che non è che se io ci rimetto la salute poi il fieno è più buono e le capre fanno più latte! Anzi: mi girano talmente dalla fatica che mi prende un odio irrazionale per asini, capre e cavoli, e questo...NON va bene!

E poi, come saggiamente ricorda un amico, una volta d'estate solo il fieno facevano. Pian piano, un pezzetto alla volta. Ci racconta che suo zio solo questo faceva tutta l'estate, poi, quando era troppo caldo, si metteva sotto un larice e riposava. E' morto a 84 anni! 
Che c'avesse ragione lui?!?


1 commento:

  1. Ma e' ovvio! Sei comunque una contadina contemporanea e quindi puoi beneficiare dei frutti della rivoluzione industriale...le telecomunicazioni...la rete...non sentirti in colpa su!

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