giovedì 16 aprile 2015

Una SPA in Val dei Mocheni...merita un post!

 

Siccome che...io e Paola non riusciamo a tenere al guinzaglio la quantità immane di neuroni di cui la natura ci ha generosamente dotate (Paola ci prova con la meditazione, ma secondo me è tempo sprecato...).
Siccome che...tante tante tante persone ci dicono "vabbè le attività per bambini...belle eh! Ma per gli adulti???".
Siccome che...la strada dell' autoproduzione è lunga, tortuosa ma piena di soddisfazioni.
Siccome che...primavera e autunno quassù da noi sono spettacolari...
Dati e stanti tutti questi siccome, io e la mia Accompagnatrice di Territorio preferita abbiamo ideato questa PROPOSTONA: ma stavolta, udite udite, è dedicata agli ADULTI!! Ai grandi, insomma. Avete presente? Quei bambini, però alti, però sempre un po' stressati, però senza molto tempo, ma con tantissima voglia di tornare a fare, a conoscere, a imparare. Ecco, quei bambini lì!
Anche noi siamo due di quelle bambine lì, e al grido di "riprendiamoci un po' di spazio!", lanciamo nell'etere (?) questo messaggio nella bottiglia.
Cittadini, campagnoli di ritorno, mamme stralunate, papà in carriera, giovani coppie con cane al seguito, gruppi di amiche e chi più ne ha più ne metta, segnatevi queste date:
12-13-14 GIUGNO 2015
2-3-4 OTTOBRE 2015
Nelle due stagioni più belle dell'anno, quelle in cui la Valle dei Mocheni si presenta in tutto il suo splendore, noi vi proponiamo due week end dedicati all'autoproduzione e al riconoscimento delle piante selvatiche edibili (cioè da magna', per capirci). Vi faremo tornare a casa pieni di nozioni, emozioni ed esperienze.
I due week end sono pensati separatamente (quindi potete venire anche ad uno solo). 

PRIMAVERA 
Ci dedicheremo agli impasti salati con la mitica pasta madre, passeggeremo nel bosco in notturna, impareremo a riconoscere le piante selvatiche edibili e fitoterapiche (a proposito, adesso è il momento del tarassaco, non fatevelo sfuggire), faremo il sapone e, last but not least, andremo per sentieri con le asinelle. Chi l'ha detto che andar per boschi con le asinelle è solo per i bambini???

AUTUNNO
In previsione del Natale, sperimenteremo impasti dolci con la pasta madre, godremo del meraviglioso foliage autunnale, passeggeremo nei boschi alla scoperta di piante autunnali edibili, impareremo a lavorare la lana naturale.

Ma non ci siamo fermate qui, perché in entrambi i week end abbiamo coinvolto il nostro Agritur preferito: il Klopfhof di Fierozzo. Gestito da Barbara (il mio guru per qualunque cosa) e Daniele, è inutile che mi dilunghi qui, le loro recensioni su Tripadvisor bastano e avanzano (il giudizio peggiore è un "molto buono"...non so se mi spiego). 
Barbara ha ideato due menù specialissimi solo per noi (e voi) per la cena del sabato: in primavera, la natura sarà nel piatto, con un menù completamente a base di erbe spontanee dall'antipasto al dolce, in autunno invece oltre che al palato godranno gli occhi con un menù dedicato ai colori dell'autunno.

Insomma, che aggiungere? Ah sì, il costo. Ciascun week end lo proponiamo al costo di € 175,00. La quota comprende:
-tutte le attività dal venerdì pomeriggio alla domenica pomeriggio
-pranzi al sacco del sabato e della domenica
-cena all'agritur sabato sera
La quota non comprende:
-cena del venerdì
-pernottamenti
Naturalmente, saremo più che felici di segnalarvi strutture di nostra fiducia e con un ottimo rapporto qualità/prezzo (vi fidate?Fidatevi!) sia per la cena del venerdì sia per i pernottamenti.

Ecco qua, quello che noi intendiamo per SPA (Sostenibilità-Piante selvatiche-Autoproduzione): il vero benessere deriva da quello che vogliamo e sappiamo fare per noi stessi, cose semplici e antiche, ma spesso dimenticate.

Vi aspettiamo
Vea e Paola



















giovedì 26 marzo 2015

Settimane estive al Maso: avventura nuova, vecchia amicizia

Chi segue il Mas del Saro su Facebook avrà sicuramente notato un'impennata delle proposte per bambini e famiglie, dei laboratori, delle partecipazioni a fiere, delle collaborazioni.
Mi sento come se stesse sbocciando qualcosa di covato a lungo, con pazienza e costanza. 
Ma la "cova" non è stata solo la mia.
Ed è questo l'argomento del post di oggi.

Da sola non sarei andata da nessuna parte. Una fattoria come la nostra, un maso piccolo, in montagna, gestito da gente che vanta utilissime lauree in sociologia, che dire che parte da zero è essere generosi, considerati matti da famiglia e conoscenti, non sarebbe sopravvissuta alla prima difficoltà se intorno a noi non ci fosse stata una rete di amicizie, collaborazioni, sostegno e scambio.
Non che io voglia farvi credere che è tutto un "volemose bene", che sia sempre facile collaborare, che l'intesa sia sempre immediata...insomma, per essere chiara, ci sono stati anche begli scazzi grossi! 
L'agricoltura è un mondo maschile, dove le donne devono ritagliarsi spazi e rispetto con fatica e fermezza: questo seleziona donne "di personalità" con cui non è sempre semplice avere a che fare. E se non sono le donne di personalità, sono maschi che, per ben che vada, sono cortesi e accondiscendenti, se invece va male, ti chiedono "dov'è il padrone?"...
Insomma, la tentazione di chiudersi, di credere che sia possibile e auspicabile fare tutto da soli, che non valga la pena coltivare troppe aspettative sugli altri, è forte.

Ma...ma se non ci fossimo aperti al mondo oggi non avremmo un bellissimo orto con i cumuli (grazie Alberto!), non avremmo imparato a fare il formaggio, il sapone, pettinare la lana (grazie Barbara, la mia Maestra per eccellenza!), non avrei capito l'importanza di comunicarsi con stile alle persone (grazie Dani!)...e mille altri esempi avrei.

Un paragrafo speciale va però dedicato a Paola, l'Accompagnatore di Territorio del Trentino con cui collaboro da anni. 
Consiglio a tutti voi che sbavate per mettere su un'attività come il Mas del Saro: trovatevi la vostra Paola Barducci, perchè senza non andate da nessuna parte.
Dal momento stesso in cui ho vagheggiato l'idea di fare quello che sto facendo lei ci ha creduto, subito, con forza, un'invasata!! 
Quando tentenno, mi impigrisco, mi demotivo, Paola arriva con un'idea. Di solito io penso "ma te sei matta!!", poi mi convince, per sfinimento di solito. E si parte. 

Una regola quindi la posso dare, per voi aspiranti Bauer/Bauerinnen: circondatevi di persone valide e siate voi validi quando serve!

sabato 28 febbraio 2015

Imprenditoria agricola. Il vero problema? Il bagno!

Oggi uso il blog per quello che dovrebbe servire: MI SFOGO!!

Il titolo ovviamente è un paradosso, ma descrive in sintesi la pura verità, e ogni contadino che abbia provato a proporre qualche attività collaterale all'agricoltura pura e semplice lo sa! Per fare qualunque cosa devi avere un bagno dedicato! Un cesso, proprio! E non ne basta uno per tutte le attività che vorresti intraprendere...no! Ce ne vuole uno per ogni cosa. Quello di casa tua non va bene, perché la legge dà per scontato che tu sia uno zozzone e non lo pulisca mai!

Vuoi coltivare erbe officinali e vendere i sacchettini di origano essiccato? Prima di tutto, costruisci un bagno!
Vuoi ospitare per qualche ora famiglie interessate a come produci i tuoi ortaggi, a come tieni i tuoi animali, magari ad imparare qualcosa di utile da fare a casa? Ci vuole il bagno (ma non quello delle officinali, eh! Un altro!).
Vuoi fare il pane con i tuoi cereali e venderlo ad un piccolo gruppo di famiglie? Un altro bagno! 

Ovviamente i sanitari sono solo il paradigma delle difficoltà burocratiche e delle richieste strutturali richieste ad un contadino per proporre qualcosa di nuovo. Ogni volta che uno di noi ha un'idea sbatte la faccia contro un muro alto e invalicabile di impedimenti burocratici, di leggi, leggine, normative, regolamenti. 
Sono solo 3 anni che ho aperto l'azienda agricola, eppure ho già introiettato un atteggiamento sconsolato: ogni volta che mi viene un'idea o che qualcuno mi propone qualcosa, il primo pensiero è: "Sì, vabbè, bella idea, ma sarà irrealizzabile...di sicuro ci vuole un bagno!"!

Perché le richieste strutturali non sono proporzionali alle dimensioni della realtà agricola? Perché chi al massimo fa qualche attività di contorno deve avere gli stessi adempimenti burocratici e strutturali di un'azienda che magari ospita 70 scolaresche all'anno? Perché chi fa il pane per 5 famiglie, deve avere un laboratorio come quello del Sosi?

E la conseguenza? La conseguenza è che le realtà piccole/piccolissime chiudono. In una terra, il Trentino, dove sono i piccoli che garantirebbero la manutenzione degli appezzamenti microscopici in cui è suddivisa la maggior parte del territorio. In una terra dove la manutenzione agricola è fondamentale per la sicurezza, dove il turista viene proprio per godere del paesaggio agricolo di montagna, dove i prodotti genuini e tradizionali dovrebbero essere il fiore all'occhiello. Sì, fatti nella cucina del maso, nel forno del maso, nel vòlto del maso! 

Ma no! L'importante è che ci sia un cesso apposito...





lunedì 2 febbraio 2015

Goodbye goats...welcome sheeps!

Già, è il momento di fare outing: abbiamo venduto le nostre capre! Che vi devo dire...non è che questo è uno di quei blog "guardate come sono ganza, a me mi riesce tutto e a voi no!". Le capre NON MI RIESCONO! Io le amo, mi piacciono un sacco, mi piace quando partoriscono, mi piace mungerle, mi piace fare il formaggio...il problema è che forse IO non piaccio a tutte queste cose. Un amore non corrisposto, insomma. 
I parti: non è vero che fanno da sole, che la Natura è buona e bella e che noi dobbiamo solo stare a guardare il miracolo che si compie...Balla colossale! Se state a guardare, il capretto è capace di morire. Dovete essere lì, con un asciugamano (e un phon) e asciugarlo: fa freddo a febbraio!
Mungere: è bellissimo, ma le mie capre erano un po' "stitiche" di latte, o forse io non ho mai veramente imparato come far venire quelle belle litrate che vedevo dai colleghi. E comunque, non potete immaginare la frustrazione quando con una zoccolata rovesciano il bricco pieno.
Formaggio: BUONO, e che super soddisfazione mettere in tavola una cosa così complessa, che hai fatto tu, dall'inizio alla fine. Ma...se non hai il posto giusto dove conservarlo, ti capita di dover buttare via 6 o 7 forme che cominciano a camminare da sole.

Insomma, ad un certo punto mi sono accorta che:
1- solo loro mi davano da lavorare quanto tutto il resto del Maso messo assieme
2- i momenti di frustrazione e sconforto erano nettamente di più di quelli di gioia bucolica
3- last but not least...il Bauer ha stappato un Ferrari quando le abbiamo vendute! Non le ha mai sopportate, diciamolo. 

Chi ha un'azienda agricola o comunque vive in campagna (e di campagna) lo sa: spesso le cose "non vengono". Per esperienza mi verrebbe da dire: soprattutto con gli animali. 
Ci vuole umiltà, e io forse ho ritardato la decisione perché mi sembrava di fallire, di non essere sufficientemente forte/brava/ganza per gestire 4 capre in croce. 

E in ogni caso, tanto per rallegrare la altrimenti piatta vita al Maso, abbiamo comprato due belle pecore che:
-non saltano
-non fanno latte
-faranno tanta bella lanona grigia!!

A breve le presentazioni...

venerdì 31 ottobre 2014

La salute vien...rincorrendo le asine tra i monti!

Capita anche a noi fichissime Bauerinnen del terzo millennio, hipster, 2.0, dotate di gadget Apple e di badile, di avere periodi sfigati! E per sfiga intendo proprio "Sfiga"! Cioè, niente di esistenziale, niente energie negative che originano da blocchi dei chakra, niente di filosofico e/o mistico. Solo sfiga!
E questa direi che è stata un'estate parecchio sfortunata: non solo ha piovuto che pareva di essere sulle rive dell'Indo, non solo ha fatto un freddo che accendevo la stufa in luglio, ma ci si è messa anche la salute a fare qualche "bizza". 
Insomma, ti senti wonderwoman, farmeggi che è una bellezza e...trac! Arriva la magagnetta! Tranquilli, non vi annoierò con bollettini medici (anche perchè è tutto ok, eh!?!).
Vorrei solo raccontarvi della abnegazione e dell'affetto che le mie asinelle hanno mostrato per la sottoscritta anche in questa occasione.

Dopo aver affrontato la "magagna" con stoico coraggio e giramento di palle, me ne torno alla mia vita di Maso, esortata dai medici a intraprendere la strada della prevenzione. Cioè, io pensavo che bastasse: non fumare, essere vegetariana, mangiare bio, la pasta madre ecc ecc. E invece NO! A tutto questo, che già mi pareva facesse di me una Maria Goretti del salutismo, bisogna aggiungere IL MOVIMENTO! Ma come il movimento? Mica faccio la centralinista! Corro su e giù per il Maso tutto il giorno, mungo (mungevo), pascolo, aro, zappo, taglio, nel tempo libero salgo le montagne...non basta? No, signora bella. Ci vuole LO SPORT. Quello vero, non queste pratiche da frikkettoni. Quello che si pratica ogni giorno, tutti i giorni. Quello che io ho sempre, diciamolo, abbastanza odiato.
Me ne torno dunque al Maso con questa raccomandazione e la metto nel cassettino delle cose "vorrei ma non posso", insieme a imparare a fare la maglia e andare a cavallo.

E qui le mie asinelle decidono di intervenire: ma come?! le dicono di fare sport e lei cazzeggia?!? Con tutto questo ben di Dio di boschi intorno che aspettano solo di essere battuti, passeggiati, rincorsi? Eh no!

E quindi decidono, di comune accordo, ma sospetto fortemente che la mente del gruppo sia Heidi, di scappare dal pascolo sopra casa che avevamo appena allestito! Hai visto mai che quella scansafatiche di Bauerinn ci cerca e fa un po' di movimento come si deve.

Lì per lì, non ci siamo agitati più di tanto: gli asini non sono mica capre, mica hanno l'istinto della fuga, non sono dispettose. Saranno sicuramente in un prato nelle vicinanze. E poi, dice il Bauer, basta chiamarle, se sentono la mia voce, accorrono!! 
Ve la faccio breve: ci abbiamo messo tre giorni a ritrovarle!! 
Dopo aver allertato: guardie forestali, cacciatori, amici, conoscenti, passanti, parenti...
Dopo aver corso come forsennati su e giù per la montagna dandoci i turni...
Dopo aver dipinto scenari da "Il Padrino" (ce le hanno rubate, uccise, fatte a pezzi)...le abbiamo ritrovate che pascolavano placide come mucche in una radurina nascosta, a 200 mt dal pascolo da cui erano scappate. 
E col cavolo che rispondevano al richiamo!

Nel frattempo avevamo trascorso i tre giorni facendo sky running nei dintorni. Sospetto che fosse questo il vero motivo della loro fuga. Non la ricerca di erbetta fresca da sgranocchiare, no! Le mie asinelle non sono così materialiste. Passata l'arrabbiatura, ho capito che la loro fuga è stato un atto di affetto nei miei confronti, un richiamo alle mie responsabilità di madre e allevatrice (a 360°).

E quindi, da allora, ogni mattina vado a correre mezz'ora.
E ho rinnovato la mia fede nei poteri taumaturgici del Mas del Saro e dei suoi numerosi abitanti!!
Mafalda al momento del ritrovamento, sotto la tettoia di un maso vicino. Notare lo sguardo colpevole!

lunedì 8 settembre 2014

I Vinschger Paarlen, ovvero i segalini... e mi sento subito Bauerin!

Come promesso, sehr praktisch post su come fare i segalini della Val Venosta. Che poi chiamarli così è vagamente blasfemo e un po' ridicolo: Vinschger Paarlen, ecco come si chiamano!
Una premessa: sono anni che cerco una ricetta per fare questi panini. Non sono facilissimi da fare (almeno per me), tutte quelle provate davano alternativamente: consistenza tipo chewingum, densità dell'acciaio, peso specifico del piombo. Le galline hanno goduto più volte dei miei esperimenti falliti!
Poi sono incappata, grazie a Pinterest, in questo sito (che consiglio caldamente) e...eccoli! I Vinschger, di nuovo! Riprovo? Riprovo!!

INGREDIENTI
Pasta madre bella e buona (magari del Mas del Saro)
Farina bianca 0 bio
Farina di segale bio
Acqua
Sale
Trigonella (eh sì, ancora lei)
Semi di finocchio
Semi di cumino

LA SERA, prima di fare nanna
Impasto 50 grammi di pasta madre, 50 grammi di acqua e 100 grammi di farina bianca 0 bio. Faccio la mia bella palletta, la metto in un contenitore di vetro , copro e vado a nanna.

AL MATTINO, dopo una bella colazione a base di fiocchi d'avena
Prendo la palletta, che a questo punto sarà lievitata, e la impasto con 200 gr di acqua e farina bianca 0 bio QUANTO BASTA. E qui doverosa precisazione: io ODIO il "quanto basta"! Non so mai che vuol dire. Mi sta subito antipatico il cuoco: maccome??? Sono 10 anni che prepari 'sta ricetta, e pretendi che io, di primo acchito, sia così figa da capire quando e quanto basta? Però stavolta dovete avere pazienza: il "quanto basta" è quando avrete un impasto molliccio, che vi farà impazzire...non cedete alla tentazione di aggiungere farina!




ALL'ORA DI PRANZO, dopo aver bevuto il caffè
Impastate il tutto con 500 grammi di farina di segale bio (se avete il mulino, fatelo lavorare!) e 500 grammi di acqua. Aggiungete i semini, la trigonella e il sale. Impazzite di nuovo ad impastare, sporcate lo sporcabile: fare il pane non è una roba per signorine!
E di nuovo, coprite l'impasto con un canovaccio e andate a fare una passeggiata.

ALL'ORA DI CENA, magari un po' prima così ve li mangiate
Accendete il forno e portatelo a 180° ventilato, nel frattempo, con le mani bagnate (mi raccomando!!!), formate delle pallette (una decina) e accoppiatele a due a due sulla teglia del forno. Spruzzatele con un po' d'acqua e infornate. 
Diciamo che sono pronte dopo una mezz'ora: ma i forni sono tutti diversi, verificate!

Sono le migliori che mi siano mai venute, e per questo ringrazio di nuovo Elisa Nicoli dello staff del sito autoproduco.it.



sabato 30 agosto 2014

I gatti al maso

La piccola GOLLUM cerca casa
Credo sia difficile trovare una blogger che gestisce peggio il blog!!
Sono 2 mesi che non scrivo...e lo faccio ora per un bieco bisogno personale, ovvero...dare via la meravigliosa gattina che vedete nella foto.
Ma c'è di peggio: la mamma della gattina suddetta è di nuovo incinta!! Scostumata!! Non ti puoi distrarre un attimo che già vaga per gli altri masi dei dintorni in cerca di compagnie galanti!
Prometto solennemente che appena ha partorito e allattato, la faccio sterilizzare. Giuro!
Il fatto è che qui abbiamo già 3 gatte, e per i nostri fabbisogni affettivi e "di caccia" sono più che sufficienti.

Il gatto al maso ha una funzione fondamentale: tenere sotto controllo la natalità dei roditori (per dirla con un eufemismo, in realtà si può parlare tranquillamente di omicidi di massa...in estate i topini e i ghiri dei dintorni non hanno scampo).
Lo so, messa così è brutale. Ma dovete capire che casa nostra sarebbe potenzialmente il paradiso del ratto: mangimi di ogni tipo (per di più BIO), pane secco per le galline, compost fresco come piscina scoperta, buchi e fessure, fieno e paglia per comodo giaciglio...insomma, il Bengodi!
E quindi ci vuole un piccolo esercito felino a difesa dei Bastioni. Le ragazze fanno egregiamente il loro dovere e in cambio ricevono crocchette e carezze. Oltre a condurre una vera vita felina che si rispetti.

E quindi, direte voi, perchè non tenerne una quarta? Che differenza farà mai?
Il problema è che le nostre gatte sono moooolto affettuose, moooolto golose e moooolto viziate: una via di mezzo tra selvatico e domestico LETALE!
Fatto il loro selvatico dovere, infatti, assediano domesticamente la casa: appena uno apre una porta, una finestra, uno spiraglio, ZAC!! sgattaiolano (già...) dentro come fulmini, rubano un pezzo di pane dal tavolo e si cacciano nei letti!! 
E' una lotta senza quartiere: io le vorrei fuori, libere e selvagge, al massimo in garage...ma sono troppo furbe. 

In sintesi: fino a 3, riesco a transennarle...se aumentano, ci trasferiamo noi in garage e loro nei letti!

Detto tutto ciò, Gollum cerca casa. Ma non una casa qualsiasi. E' una gattina fantastica e merita affetto, coccole, cure e una vita lunga, sana e bella. 
Ecco, aspetto candidature!