Periodo faticoso, per molte ragioni.
Una di queste è che le capre hanno, ahimè, scoperto il campo!
Della serie: siamo capre, mica sceme!
Spiego: una delle cose che mi piace di più è portare le mie capre al pascolo nel bosco. E' il lavoro più bello che c'è: non fai nulla, stai lì e pensi, se vuoi al limite leggi, se sei con qualcuno chiacchieri, ma in fondo quello che fai è rilassarti. E non ti senti in colpa come quando stai spaparanzata sulla sdraio. Perché in effetti STAI FACENDO QUALCOSA. Capisco perché la vita del pastore, anche se durissima, abbia i suoi lati positivi.
Fino ad una settimana fa, tutto bene. Aspettavo con ansia i momenti liberi da dedicare a questa attività. Per andare nel bosco però dobbiamo passare sopra il campo delle verdure...e le ragazze non ci hanno messo molto a capire che le biete sono meglio delle foglie di acacia. Ieri addirittura le ho trascinate su al guinzaglio (sì, avete capito bene), ma appena mollate nel bosco...zac! Via di corsa nel campo.
Ora, ieri era una di quelle giornate di lavoro duro: il venerdì è sempre parecchio stancante. Di tutto avevo bisogno tranne che di passare un'ora e mezza a rincorrere 6 capre su e giù per il mio campo, bestemmiando sudata, stanca, sporca e scoraggiata. Appena recuperate e messe in guardina, ho decretato: basta, le vendo! Ma chi me lo fa fare di tenere sei belve che mi costano più fatica di tutto il resto messo insieme, che mi impediscono di andare in vacanza, che mi spaccano i recinti, che saltano le reti...per due formaggette (buonine, eh!?) che se la temperatura sale troppo le devo buttare?!? Le vendo!!
Poi, alle 9 ero a letto, ci ho dormito sopra. Il dubbio ce l'ho sempre, il mio mantra resta "lavoro e risultato devono essere misurabili almeno con la stessa unità di misura": se mi spacco la schiena il risultato deve essere apprezzabile.
Però, dopo un buon sonno, PINTEREST (il social più bello che c'è) mi è venuto in soccorso con questo bel promemoria steineriano del sabato. Soprattutto la prima parte: devo imparare a gestire i miei pensieri, a separare l'essenziale dal non-essenziale, l'eterno dal transitorio, la verità dalla mera opinione. Ho ereditato da mio padre l'istinto a lanciarmi, sopraffatta dai miei umori, in più sono femmina...la tendenza omicida è dietro l'angolo!! Per fortuna (per le capre) che sono vegetariana, sennò ieri ne facevo luganeghe a mani nude.
Adesso quindi un bel respiro, una bella riflessione rilassata, senza escludere nulla, ma ricacciamo indietro il serial killer caprino che alberga in noi!
Buon week-end!
PS Ehm, se qualcuno vuole una capra, è il momento giusto per gli affari....
io te la compro: già arrostita con patate, però.
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